Quanta importanza viene data dai Recruiters al “quoziente emotivo” ?
Scorrendo le pagine di libri dedicati al quoziente emotivo salta immediatamente all’attenzione quanto sia importante approfondire l’argomento. Questo in virtù dei grandi cambiamenti in atto sul mercato del lavoro che a sua volta è totalmente dipendente dall’evoluzione del contesto economico. Chi oggi si ritrova a dover effettuare selezioni di personale in ambito di Management deve sviluppare le capacità di riconoscere in un candidato le competenze riconducibili a quella che viene definita “intelligenza emotiva” da Daniel Goleman. I contesti aziendali sono investiti da un cambiamento epocale e l’individuazione di un candidato deve passare non esclusivamente dall’esperienza (si pensi ad esempio alla selezione di personale con CV carente – ai Millennials) ma anche e soprattutto dalle capacità di interazione con colleghi, superiori e cambiamenti repentini dell’operatività (quindi adattabilità al cambiamento).
Il Candidato deve dimostrare di avere quindi talune caratteristiche riconducibili alla propria intelligenza emotiva durante un colloquio di lavoro…ma quanto oggi i Recruiters sono pronti a riconoscere tali qualità nel breve lasso di tempo che contraddistingue una selezione di personale? Ciò che deve essere evidenziato è che tali capacità vanno acquisite attraverso lo studio ma soprattutto la conoscenza dell’argomento attraverso l’esperienza personale. In sintesi: chi si occupa di Risorse umane e di selezione del personale deve innanzitutto conoscere le proprie caratteristiche di quoziente emotivo per poterle riconoscere a sua volta nei candidati.
Il primo aspetto che va quindi evidenziato è che si impone oggi l’importanza di uno studio e di una pratica che porti alla consapevolezza di se’ e delle proprie caratteristiche e tutto ciò può essere acquisito, oltre che con lo studio approfondito dell’argomento attraverso i testi, grazi alla pratica dei concetti di base della meditazione.
Quindi…buona Consapevolezza a Tutti!!
Guglielmo Margio