Un Metodo Infallibile per Non Risolvere i Problemi…

…e diventare un aspirante all’infelicità. Dedica pochi minuti per conoscere il meraviglioso mondo del vivere da vero professionista dell’infelicità. Probabilmente sto già parlando con un esperto del “settore”? Forse…ma come sai bene non si finisce mai di imparare! Se invece sei un principiante, ti trovi nel luogo giusto per rendere catastrofici alcuni aspetti della tua vita.

Traggo spunto da un meraviglioso libro di Paul Watzlawick dal titolo “Istruzioni per rendersi infelici” ed. Feltrinelli.

La Chiave Perduta, ovvero “ancora lo stesso”

Ti racconto un breve aneddoto: sotto un lampione c’è un ubriaco che cerca animosamente qualcosa. Viene notato da un poliziotto che con spirito di servizio, vedendolo in gravi difficoltà, gli domanda : “Cosa sta cercando?”. L’uomo risponde :”Le mie chiavi”. Il poliziotto a quel punto inizia a cercare ma dopo aver guardato a lungo chiede se è proprio sicuro di averle perse in quel posto. A quel punto l’altro risponde : “No, non qui, là dietro; solo che là è troppo buio!”

Una Ricetta per le Catastrofi

Come afferma il nostro Watzlawick, dietro la semplice storiella della chiave perduta “si cela una delle più efficaci e funzionali ricette per le catastrofi che sia apparsa sul nostro pianeta e che ha portato all’estinzione intere specie”.

Riassumendo: cosa si è portati a fare davanti ad un problema ? Essendosi lo stesso presentato in passato, si origina in te una ostinata fedeltà nei confronti di adattamenti o soluzioni che in qualche modo hanno funzionato. In pratica : tendi a ripetere un comportamento.

Ok, se sei arrivato sino a questo punto del Post e ti riconosci in qualche modo…procedi. Sei probabilmente, come me, un ingegnere di Megacostruzioni Catastrofiche per raggiungere le soluzioni.

Siamo una specie che necessita di “adattamento”

E’ ovvio che tu abbia la vitale necessità di afferrarti a qualcosa che ti indichi precisi modelli di comportamento. Spesso hai risolto questioni in modo egregio, altre volte un pò meno ed in alcuni casi è stata una vera tragedia.

Esiste però un problema…

Le difficoltà o le opportunità che ci si presentano davanti Non Sono Mai Uguali a sé stesse poiché ogni cosa è soggetta a cambiamento. Quindi adottare le risoluzioni o gli adattamenti che ti sono serviti un tempo…non sono i migliori possibili o ancora peggio da ritenersi “eternamente praticabili”.

Procedi con fierezza verso il burrone…

E’ il momento di trarre qualche conclusione: diciamo che questo approccio ci rende Due volte Ciechi: “l’adattamento in questione, con il passare del tempo ed il cambiamento della situazione da affrontare, non è il migliore possibile”, ed in aggiunta “esiste sempre tutta una serie di altre soluzioni, almeno esiste Ora”. Conseguenze ? Da un lato non si utilizza la soluzione giusta e quindi tutto si complica e dall’altro si giunge alla conclusione di non essere capaci di uscirne, di non essere all’altezza.

Conclusioni

Questo approccio non è utilizzabile solo da “professionisti della tragedia” ma può tranquillamente essere praticato anche da semplici principianti della catastrofe, come me e te. E tutto ciò senza una formazione specifica ed a vantaggio di psicologi e Guru che su questo fonderanno imperi economici offrendoci il loro aiuto.

Per cui, se realmente vuoi realizzarti come un “professionista della tua infelicità” devi attenerti a queste due semplici regole :

#1 Esiste solo una soluzione possibile, consentita e ragionevole ad un problema. Se gli sforzi profusi in questa soluzione non porteranno risultati, significa che non ti sei applicato abbastanza…quindi, insisti.

#2 Anche solo supporre che ci sia una soluzione alternativa ad un problema o un approccio differente ad una opportunità è punibile con il carcere a vita. Quindi starne alla larga.

Al Prossimo Post dal Voster sempre Voster (per citare Max Bunker)

Buddhista per Caso

Guglielmo Margio

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