C’era una volta un mandarino, dei bambini e…un Maestro

Leggi questa Storia su come imparare, anche in cucina, la presenza mentale.

Credi che sia possibile imparare ad essere più consapevoli di sé sbucciando un mandarino? Ebbene sappi che non bisogna essere per forza particolarmente impegnati con l’intelletto per imparare la presenza mentale. E sono davvero felice di comunicarti che per farlo non dovrai segregarti in un convento o andare in eremitaggio in qualche luogo sperduto…a meno che lì non vi si trovi qualche osteria per cui valga la pena fare dei chilometri.

Il cibo è uno dei veri piaceri della nostra esistenza e, a meno che tu non sia a dieta forzata, può essere una bellissima occasione di gustare e nel contempo imparare a vivere “nel momento”. Voglio quindi raccontarti, usando le parole del Buddha, l’episodio in cui spiegò ai bambini (e quindi, se lo capirono loro e l’ho compreso anche io…non vedo perché tu debba fare eccezione) il “mangiare” in consapevolezza. Ecco le sue parole :

Siete bambini intelligenti e sono certo che potete comprendere e mettere in pratica quanto vi dirò. Mangiando un mandarino potete farlo con consapevolezza o distrattamente. Quando lo mangiate, sapete che lo state mangiando. Ne gustate pienamente la fragranza e la dolcezza. Sapete cosa significa farlo senza consapevolezza? Lo mangiate ma pensate ad altro, non sapete che lo state mangiando. Se non siete consapevoli di mangiarlo, il mandarino non è reale e quindi neanche voi che lo state mangiando siete reali. Ma se lo fate consapevolmente, gustando ogni suo spicchio, lo starete facendo con presenza mentale. Vivere con consapevolezza e presenza mentale significa vivere nel momento presente, con il corpo e la mente che dimorano nel qui e ora.

Adesso, se ti va, vai in cucina e prova…

Ho inserito volontariamente bellissime foto di cibo (alla fine del post ti indico il sito da cui le ho scaricate) per invogliarti. Scegli un cibo di cui hai voglia e, senza portare con te lo smartphone (dai…lascialo per un secondo, ovviamente dopo che ti è servito per leggere il mio Blog!), siediti e gustane il sapore.

In quell’esatto momento starai sperimentando la presenza mentale nella realtà, nel “Qui e Ora” ed avrai svuotato la tua mente dai pensieri.

Questo esercizio ti servirà nei momenti di stress o rabbia (il che non vuol dire che devi mangiare ogni volta che ti incazzi, sennò darai la colpa a me del tuo peso forma e del fallimento della prova costume). Ti sarà di aiuto, in quei momenti, a riportare alla mente quello “stato” di assenza/presenza e magari ti ricorderai di portare la tua attenzione sul respiro (leggi i miei post sull’argomento se ti va).

Non avrai bisogno di recarti in un monastero (però nel caso ti andasse di farlo…chi te lo vieta? Io no di certo!)…ma per iniziare a praticare la Presenza mentale, inizia pure dalla tua cucina! Non te ne pentirai.

Al prossimo Post

Guglielmo Margio

Ecco il sito da cui scarico le foto : www.unsplash.com

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. elettasenso ha detto:

    Considerato che scrivi di consapevolezza, e di favole zen, sei per caso consapevole dell’atteggiamento di “maestro” che traspare dai tuoi articoli? Perdonami l’azzardo ma non sopporto il tono di chi è “arrivato” o pensa di essere arrivato e guarda gli altri dall’alto del suo monte. Ho scritto anch’io favole zen. In primis pensando a me. Ho scritto anche di esseri illuminati, dato che ne ho conosciuti diversi, purtroppo pieni di contraddizioni. Perché nessuno è arrivato, nessuno può erigersi a giudice o direttore delle danze. Naturalmente è il mio punto di vista.
    Ti auguro una buona giornata
    Eletta

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    1. Guglielmo Margio ha detto:

      Mi spiace che possa trasparire questo è ti ringrazio della critica costruttiva. Come hai forse letto nella mia bio io sono tutt’altro che Maestro (ci mancherebbe pure). Terrò conto di quello che mi hai scritto. Grazie ancora

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      1. elettasenso ha detto:

        Mi fa piacere che, come nella favola, hai preso la bastonata ( anche se io non sono un maestro ) per migliorare il tuo modo di comunicare. Siamo tutti in ricerca e ciascuno trova un proprio percorso per stare bene. Noi che scriviamo nei blog possiamo solo proporre riflessioni.
        🌼

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