Divertirsi a costruire un puzzle…

…perché come pezzi di un puzzle, gli eventi della nostra vita formano una immagine precisa. A volte mi fermo – eh si…fermarsi, come diceva Tiziano Terzani – e mi chiedo come sia avvenuto che io adesso abiti a Pistoia. Nel mio vivere quotidiano da due anni, proveniente da una città molto distante (Messina), spesso ho tentato di fornire spiegazioni che vadano oltre i motivi professionali. So bene di essere un emigrante, ma lavoro in provincia di Firenze…perché ho scelto Pistoia?

A dire il vero non lo so…ma non ho mai avuto un attimo di ripensamento. Allora mi diverto ad indagare sul perché, non so se vi capita. Provo a dare spiegazioni alternative agli accadimenti della mia vita. Fare questo regala ad essa un’aura di magia senza necessariamente prendersi troppo sul serio. Come costruire un puzzle, in cui eventi, persone ed incontri rappresentano frammenti.

Divertirsi nell’essere parte di una storia…

Ogni vita vissuta è magica. Nella sua unicità intendo, non deve essere necessariamente eccezionale. Nell’indagare sui miei personali accadimenti mi ritrovo quindi a scoprire che Pistoia ha dato i natali ad un certo Ippolito Desideri. Ma chi era ?

Io non lo sapevo ma l’ho scoperto recentemente grazie ad una Mostra a lui dedicata. Era un frate Missionario, nato nel 1684 che fece una cosa rivoluzionaria: a 29 anni guidò una spedizione in Tibet (cosa assurda per quei tempi) e fu il primo europeo a tradurre i testi della tradizione buddhista raccontandone gli aspetti filosofici. In pratica fece il primo tentativo della storia di dialogo delle due religioni. Non è incredibile?

Non l’ho scoperto da molto ma, considerata la mia passione per la religione buddhista, questo “caso”, come potrete immaginare, mi ha entusiasmato. Mi diverte dare a tutto questo un significato che va oltre la coincidenza.

Un pezzo di puzzle…

Procedendo avanti nel tempo scopro (ed anche in questo caso non ne avevo conoscenza) che sempre a Pistoia – anche se poco fuori – è legata la storia di un altro personaggio particolare.

Orsigna: gli ultimi giorni di Tiziano Terzani

Conoscerete di sicuro la grande carriera giornalistica di Tiziano Terzani così come il suo percorso vicino alla cultura e alla filosofia orientale. Questo lo ha condotto, negli ultimi anni della sua vita a scrivere “Un altro giro di Giostra” ed a rilasciare tutta una serie di interviste che vi consiglio di guardare su YouTube. Imperdibile quella sul concetto di accontentarsi.

Definire Tiziano Terzani buddhista o altro è riduttivo né tantomeno mi azzarderei mai a scrivere su un blog una mia lettura e interpretazione. Quello che ho compreso, leggendo i suoi libri ed ascoltando le sue interviste, è che aveva ormai consolidato un suo pensiero sulla vita, sull’uomo, sull’impermanenza, la gioia e la morte. E lo aveva fatto guardando con interesse anche al Buddhismo. Ebbene, proprio ad Orsigna Tiziano Terzani ha deciso di trascorrere gli ultimi tempi della sua vita. Anche in questo caso mi diverte l’idea che, considerata la mia ammirazione per questo grande scrittore e giornalista, non sia solo una coincidenza.

Un altro pezzo di puzzle…

Quindi fermarsi un attimo…

Lo faccio io, per gioco, così come sicuramente ogni tanto fate anche voi: fermarsi a scovare “significati”, interpretare le “coincidenze”. Accostamenti e letture degli accadimenti della propria vita con luoghi, persone. Se si riesce a farlo con divertimento, scovando il “magico” che c’è negli incontri o nelle sfide affrontate (vinte o perse che siano state), la vita assume un gusto più saporito.

A me serve farlo nei momenti in cui mi sento un pò “scarico”, in cui magari ho avuto una giornata di lavoro pesante o qualcuno ha tentato di buttarmi giù il morale. Lo faccio perché credo che il valore del proprio vissuto è inestimabile ed inattaccabile. E riguardarlo con questi occhi mi dà forza per andare avanti con fiducia. Perché nulla è per caso, tutto ha un significato. Mi piace credere che sia così, la vita mi ha dimostrato – col famoso “senno di poi” – che è così.

L’importante è non inventarsi scuse…e fermarsi.

Come diceva Tiziano Terzani

Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi ad inventarle

Tiziano Terzani

In fondo che ci si perde nel trovare un minimo di magia leggendo le coincidenze tra le pagine della nostra vita vissuta?

Credete che sia tutto un caso?

Al Prossimo Post

Guglielmo Margio

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