Quando aspettative ed attaccamento ad un risultato finale, ci fregano…
C’era una volta un grande maestro di Bowling che, prima di diventarlo, si racconta avesse tentato di migliorare tramite le tecniche di concentrazione Zen. Aveva letto il libro “Lo Zen e il tiro con l’arco” in cui viene spiegato il modo in cui lasciar andare il proprio ego per raggiungere il centro del bersaglio. Aveva quindi imparato che se la mente è ferma e chiara i birilli sono giù ancor prima che il giocatore abbia tirato indietro la mano per lanciare la palla.
Blocco totale.
Per cui, prima di ogni tiro, che si trovasse solo o nel bel mezzo di un torneo importante…si bloccava. Respirava, scioglieva i muscoli, saltellava per raggiungere lo stato Zen…e non tirava. La situazione peggiorò clamorosamente. In seguito agli improperi dei suoi compagni di gioco che gentilmente lo invitavano a compiere il gesto con il semplice ma efficace sprone : “E tira quella cazzo di palla!!” decise di andare da uno strizza cervelli. Era totalmente in stand by. Dopo mesi di approfondimenti capì.
Quando qualcuno oggi gli chiede : “E adesso come fai? Come hai risolto?” Lui risponde : “Lancio la fottuta palla! Non penso”.
Capire la Lezione.
Questo esempio, tratto dal libro Il Drugo e il Maestro Zen fa capire una reale opzione di ciò che può capitare.
L’intoppo non è tanto il “pensare” poiché la nostra struttura mentale, il nostro cervello, è proprio programmato per quello.
Il problema è un altro.
Aspettative e Tensione al Risultato.
Trovarsi nel “flusso”.
Sarà capitato anche a te di trovarti in un flusso magico: giocare a calcetto e, senza sforzo, realizzare un gol o una parata epica; scrivere una poesia lasciando andare la penna o la tastiera del PC; cucinare un piatto perfetto senza aver troppo badato alla ricetta; portare a termine un lavoro o lo studio di un argomento ostico in scioltezza.
E’ un momento di pura energia.
In quei momenti il trucco è che non ci aspettiamo un certo risultato e non vogliamo che tutto sia impeccabile, perfetto. Non ce ne frega nulla. Quando invece fissiamo l’attenzione sul risultato, abbiamo obiettivi precisi e programmati o vogliamo che tutto sia perfetto…ecco che si rischia il blocco (ed in genere non riesce mai nulla…ma questa è la mia esperienza).
Potenzialmente si può diventare così fissati da non riuscire a fare più niente ed essere costretti ad un Reset.
Qualche volta tu mangi l’orso e qualche volta, be’, lui mangia te.
E’ una frase del film “Il Grande Lebowski” (se ti va, leggi il post che gli ho dedicato).
Capita che l’orso abbia la meglio così come è frequente che soccomba.
Avere obiettivi va bene, ci mancherebbe altro! Non è corretto affermare che si debba vivere senza una visione prendendo tutto come viene. Il problema è un altro. E’ restare intrappolati nelle aspettative o nel desiderare a tutti i costi un risultato finale.
Quindi la domanda conclusiva è la seguente: come giocare, come agire liberamente?

“Lancia quella fottuta palla!“. E’ sempre tutto in costante cambiamento, inutile attaccarsi.
Entrare nella cosa, vedere dove porta, lasciarsi anche coinvolgere ma non crearsi troppe aspettative o focalizzarsi esclusivamente su un risultato specifico o sulla perfezione dell’esecuzione.
Un filosofo inglese ha detto un giorno : “Quello che è cosmico è anche comico.”
Fare sempre del proprio meglio e non prendersi troppo sul serio…lo ripeto a me stesso quasi ogni giorno (con risultati ancora obiettivamente non soddisfacenti).
Al Prossimo Post
Foto da Unsplash.com
Come sempre ti invito a leggere il libro – il link porta ad Amazon ma tu compra dove meglio credi…