Ognuno ha una Storia, non siamo il centro del mondo.

Siamo come libri appoggiati sugli scaffali di una biblioteca.

Inizio la mia giornata con questa immagine. Per me è come entrare in una biblioteca a partire dal tragitto che mi porta alla Stazione. Passo dal mercato ed alle 6 del mattino ci sono già persone che iniziano a preparare i loro banchi di vendita. Li guardo…hanno tutte le età. Persino i più anziani non si tirano mai indietro di fronte al loro impegno quotidiano. Mi chiedo quanta forza ci voglia ad esporsi alle intemperie senza mai fermarsi. Proseguo e sbircio tra le prime luci dei bar.

Gente che prepara i caffè, altri che li consumano prima di recarsi al lavoro. Il caffè come conforto. Senza il caffè potrebbe fermarsi il mondo…se non il mondo, l’Italia di certo.

Alla stazione ognuno di noi sembra come un libro sugli scaffali di una biblioteca. Ognuno ha una storia da raccontare, ognuno, se si potessero sbirciare le pagine, ha una trama. Dentro ogni valigia, dentro ogni zaino ci sono righe del libro personale, punti e virgole. Chissà quanti interrogativi.

Il Buddha ed i semi di Sesamo.

Allora mi viene da pensare a quante volte gli scritti del Buddhismo ti spronano a non concentrarti solo su te stesso. Ad esercitarsi alla compassione, intesa nel senso di compenetrarsi nella vita degli altri. In una storia, il Buddha Shakyamuni invita una madre, disperata in seguito alla perdita del figlio, a visitare tutte le case del paese e chiedere dei banali semi di sesamo da riconsegnargli non appena ottenuti. Ai tempi non esisteva famiglia che ne fosse sprovvista. Fatto questo il Buddha avrebbe riportato in vita l’amato figlio della donna. Tutto questo ad una condizione: avrebbe potuto riceverli solo da una famiglia che non aveva subito un lutto.

La madre dovette tornare indietro a mani vuote dopo aver vagato per mesi. Non esisteva famiglia che non avesse avuto perdite. Divenne una monaca al seguito di Buddha.

Ognuno una storia, non siamo il centro del mondo.

Gente che viaggia, facce stanche, volti con colori non appartenenti al luogo. Osservo scarpe anti infortunio sporche di vernice, valigie impacchettate alla meno peggio con sacchi di plastica. Roba da vendere per strada…facce che sperano di vendere almeno un pezzo contenuto in quelle valigie.

Concentrarsi solo su quello che capita nella propria esistenza rischia sempre di rendere la vita difficile ed una visione egocentrica. Io solo sono al centro del mondo, delle fortune, delle avversità. Non funziona in questo modo. Tutto molto semplice in fondo.

Immaginare di sfogliare le pagine di alcuni libri poggiati sugli scaffali delle strade, delle stazioni, dei treni o delle case intorno a noi potrebbe servire ogni tanto. Incuriosirsi delle trame degli altri, immaginare e togliere la concentrazione dal proprio ombelico. Io mi impegno a farlo sempre più spesso.

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Al prossimo Post.

Guglielmo Margio.

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