Essere Indipendenti…

Quanto è utile l’aver imparato sempre più a stare da soli? Una riflessione sulle parole di Zygmunt Bauman.

Il grande sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman, scomparso a 91 anni nel 2017, si è interrogato spesso sui risvolti di quella che lui stesso ha definito “società liquida”. E’ innegabile che l’avvento dei Social abbia connesso in modo artificiale una moltitudine di persone. Sentiamo di essere in contatto con centinaia di persone, condividiamo in tempo reale i nostri momenti…le nostre Stories. Il tutto, spesso, nella più totale solitudine di una stanza o comunque ingabbiati nei nostri pensieri, anche se in mezzo ad altri.

L’illusione del benessere di essere indipendenti.

Non vuole essere una critica, anzi è innegabile che negli ultimi decenni molte persone si siano rese indipendenti, economicamente e non solo. Ma il pericolo può nascondersi nell’illusione che fare di tutto per star bene da soli sia una missione da compiere in modo imprescindibile.

L’abitudine a stare da soli rende le persone meno capaci, lentamente ma inesorabilmente, di convivere con gli altri perché, come afferma Bauman : “Più sei indipendente meno sei in grado di controllare la tua indipendenza e rimpiazzarla con una piacevole Interdipendenza”.

Relazionarsi con gli altri è complicato…

Bisogna ammettere che sia comprensibile a tutti la difficoltà di instaurare relazioni con altre persone. Significa accettare le esigenze altrui e spesso relazionarsi con alcuni compromessi. Vuoi mettere, al contrario, l’euforia di diventare leoni da tastiera ed insultare, da dietro uno schermo, chi non ti aggrada?

Lo Smartphone può essere uno scudo.

Una protezione con cui ripararsi dagli sguardi degli altri, dal pericolo che un estraneo ci rivolga la parola sul treno o in autobus. Uno schermo infrangibile ed oscurato per evitare di guardare la realtà di un semplice clochard che ha solo fame mentre si approfondisce, tramite una App, la propria competenza sui processi migratori e come combatterli.

Ma la felicità nasce da tutto questo?

Si, a volte ci si può sentire felici in totale solitudine ed in certi momenti della propria vita diventa addirittura fondamentale. Ma la verità è che si sta bene solo quando ci si relaziona con gli altri. E’ di certo complesso strutturare relazioni sane e durature, ma è nell’interdipendenza il seme della felicità.

Secondo Bauman :

Alla fine l’indipendenza porta ad una vita vuota, priva di senso, e a una completa, assoluta, inimmaginabile noia”

Non si può non ammettere, come spesso afferma anche il Dalai Lama, che siamo essere “sociali”. Siamo nati grazie ad una relazione ed è grazie alla cura di altri che, quando eravamo indifesi nei primi mesi della nostra vita, siamo giunti all’età adulta.

Pertanto…bene l’indipendenza purché non si perda la buona abitudine a dipendere anche dagli altri.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi…se ti va, scrivilo nei commenti o su Facebook.

Al prossimo Post.

Guglielmo Margio

Grazie al sito Unsplash.com per le splendide foto

Grazie al sito libreriamo.it su cui puoi trovare l’articolo da cui ho tratto ispirazione.

Zygmunt Bauman on Wikipedia

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