Se la Situazione Non Cambia…è necessario Cambiare sé stessi davanti a quella situazione.
Sentirsi impotenti davanti a situazioni o eventi che si presentano sempre uguali. Condizioni spiacevoli ed imprevisti che si ripresentano con una regolarità disarmante. La reazione in genere è sempre uguale, per tutti. Innanzitutto : “Perché sempre a me…”, quindi disperazione o possibile depressione. Non c’è una formula magica che possa risolvere, ma si può fare qualcosa: cambiare gradualmente la propria reazione a determinate sollecitazioni.
Albert Einstein affermava : “La Follia sta nel fare sempre la stessa cosa attendendosi risultati diversi”.
Prospettiva.
Provo a raccontarlo con una storia.
George conduceva una vita mediamente normale: lavoro, casa ed ogni tanto qualche bicchiere di birra con gli amici. Possedeva un certo allenamento nella reazione davanti a situazioni che venivano dall’esterno e lo potevano destabilizzare. Dalle relazioni difficili con una donna ai rapporti professionali, spesso era tutto un casino. George era separato ed aveva una figlia di circa otto anni di cui si occupava a tempo pieno. La mamma era andata via quando Emily – sua figlia – aveva appena 18 mesi. Ed Emily spesso si ammalava. Nulla di realmente grave ma tutta una serie di inspiegabili e sempre diversi fastidi che la rendevano vulnerabile. Questa situazione accompagnava George su un sentiero sempre più instabile, considerato che anche la sue condizioni sentimentali e professionali non erano ciò a cui esattamente aspirava. Aveva creato in lui la convinzione che la sua esistenza fosse scandita dal reiterarsi di un destino avverso. Reagiva, però con rabbia o disperazione davanti a queste condizioni non favorevoli, creando come un effetto a catena. Una abitudine alla rabbia ed al senso di impotenza che rendeva sempre più facile il ripetersi del medesimo risultato davanti a determinate situazioni. E tutto ciò non aiutava Emily che ormai, alla sua età, capiva tutto e si sentiva in colpa. George non aiutava sé stesso e non aiutava la bambina. Non individuava via d’uscita. George era in trappola.
Perché la storia di George può essere quella di chiunque? Perché determinate situazioni che vengono dall’esterno non dipendono dalla nostra volontà e quindi non possono essere controllate. Possono colpire noi stessi oppure persone a cui teniamo. E ci si può sentire impotenti, senza avere consapevolezza che non è necessariamente così. Perlomeno nella possibilità di cambiare il modo di reagire, e quindi prospettiva rispetto ai problemi. E che modificando tale reazione si apre l’opportunità a soluzioni alternative.
Cause Esterne e Cause Interne.
La causa esterna che ha provocato la reazione probabilmente non può essere cambiata e neppure evitata. Quindi rimane un’unica strada possibile: cambiare la causa interna che altro non è se non la reazione a determinate sollecitazioni. Il proprio Stato Vitale.
Detto questo, se da domani si fosse in grado di fare salti di gioia davanti ad eventi sfavorevoli, sarebbe il caso di far intervenire il Trattamento Sanitario Obbligatorio. E’ un processo lungo ed elaborato che porta con gradualità a piccolissimi miglioramenti.
E’ come iniziare a correre: consigliano che nella prima settimana si deve correre per 1 minuto e passeggiare per 3. Nella seconda 2 minuti e passeggiare per 3…e così via.
Come iniziare quindi a cambiare Prospettiva?
Non guardarsi sempre come vittime predestinate ma più semplicemente (anche se in casi di vite particolarmente complicate può essere davvero difficile) come parti di un meccanismo, di un ecosistema più grande in cui esiste il meglio ma anche il peggio. Tentare di approcciare le difficoltà pensando al valore del proprio ruolo di genitore, compagno, amico o semplicemente collega. All’importanza che può avere la propria presenza per gli altri. A quanto meglio si sarebbe potuto fare ma anche a ciò che di buono si è fatto.
Una reazione più equilibrata, una visione più positiva e globale della vita, un approccio alle difficoltà più sereno e determinato può portare a risultati alternativi. Probabilmente a quei risultati a cui si è sempre aspirato e che non sono ancora arrivati proprio a causa di ciò che si è sempre fatto, del medesimo modo in cui si è agito davanti agli impedimenti.
Per tornare al principio del Post, a ciò che affermava Albert Einstein : “La Follia sta nel fare sempre la stessa cosa attendendosi risultati diversi”.
Al Prossimo Post
Guglielmo Margio