Alcune persone non lasciano che vuoto.

Si fanno incontri di continuo. Dal primo istante in cui abbandoniamo il grembo materno sino all’ultimo momento vissuto. E’ molto probabile che sia il primo che l’ultimo venga rappresentato da una persona in divisa da infermiera, ma questa è un altra storia. Comunque ha un significato, lascia un’impronta anche se non ricordiamo. La nostra memoria registra come su una vecchia pellicola ogni singola occasione di confronto ed imprime immagini e sensazioni. Queste ultime spesso rappresentano l’aspetto più importante, perché per quanto razionali si possa pensare di essere, si vive attraverso emozioni.

Alcuni incontri, nello stesso momento in cui avvengono, procurano un tuffo al cuore e gioia mentre altri suscitano rabbia e rancore. Ma esiste anche un’altra categoria, come una stanza vuota, una sedia abbandonata sulla spiaggia. Osservando l’immagine ci si sforza a riportare alla memoria i dettagli ma non accade nulla. Non un particolare esteriore, non una sensazione. Nulla, vuoto. Insignificante.

Nel vocabolario viene riportata la seguente descrizione : “Condizione, carattere di chi o di ciò che è insignificante…”
Si vive di incontri continui, occasionali, in ogni luogo ci si ritrovi a frequentare. In fila al semaforo mentre si è in auto, trasportati da un aereo, seduti su un treno durante tragitti di viaggio. Sguardi che si incrociano e curiosità, a volte la tentazione di entrare in contatto con qualcuno che nemmeno si conosce semplicemente per istinto. Ma i veri incontri, quelli che vengono catalogati come importanti, sono diversi. Amori, amicizie e semplici rapporti di lavoro. Gente incrociata anche solo per poche ore che però traccia un segno, riemerge nei nostri racconti quando si è attorno ad un tavolo e capita di ripercorrere con la memoria alcuni eventi della vita.

E poi c’è l’insignificante. Spesso rappresentato da persone che hanno tentato in ogni modo di entrare a far parte dei ricordi di qualcuno. Si sono sforzate, probabilmente tentando anche di danneggiare, di scassinare la serratura della vita di una persona. Uomini o donne che si agitano per farsi notare, accaparratori di attenzioni forzate. Ma che sono comunque l’insignificante, qualunque sforzo possano fare. Qualsiasi forza possano mettere in campo. Non è chiaro il motivo per cui lo siano. È probabile che debbano riempire i propri stati di vuoto. Sono ombre che si dimenano in una giornata nuvolosa. Pennarelli senza inchiostro.
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Guglielmo Margio