Sei Passi

Una distanza universale.

Sei passi non sono né troppi ne’ pochi. A sei passi di distanza riesci a vedere in modo chiaro ma a non afferrare. Ci si trova spesso a sei passi da qualcosa o da qualcuno. È una distanza che si potrebbe definire la via di mezzo, la giusta misura. Se provi a definirli, sei passi, ti appaiono come un intervallo breve ma consistente: se allunghi un braccio non puoi toccare ciò che hai di fronte, ma lo vedi nitidamente.

A sei passi da sé stessi si ha una percezione equilibrata dell’universo di persone e cose che ci circondano. Se sono ad una distanza minore ci infastidiscono, a meno che non ci siano già familiari, se sono più distanti non attraggono la nostra attenzione.

Come foglie sulle superficie di un torrente si è trascinati in attesa di un sasso che appare per afferrarsi. Si può decidere se lasciare scorrere il flusso, divertendosi, oppure affannarsi a cercarne un altro, una volta portati via dalla corrente. Troppi elementi sfuggono al nostro controllo per pensare di guidare il tragitto. Procedere in attesa di trovare il prossimo appiglio può portare ansia e sofferenza. È una libera scelta ma il risultato è pressoché conosciuto.

Quindi osservare il mondo ed osservarsi, a sei passi da ogni cosa. Può apparire atteggiamento distaccato e freddo ma non è questo il senso. Anzi. Sei passi possono fare la differenza. Si può apprezzare meglio il bello della vita, dello scorrere degli anni. Sei passi ti consentono di osservare e guidare chi ami, aiutano a dare consigli alle persone a cui teniamo. Sei passi mantengono la corretta distanza da persone e cose che possono danneggiare, ma non significano fuggire. Ci mettono di fronte a condizioni sfavorevoli con l’opportunità di studiarle nel dettaglio.

Fermarsi e compiere sei passi, respirando con calma e consapevolezza. È la giusta misura per rientrare in sé stessi. Contarli, uno per uno, percorrendo il tragitto con calma, sentendo il terreno sotto i piedi.

Spesso è nelle cose semplici che risiede una risposta. Da bambini compiere sei passi poteva essere un’impresa da eroi. Da adulti l’atto eroico è fermarsi, contare con gli occhi e con la mente ogni singolo centimetro percorso. Non come semplici foglie in balìa della corrente.

Al prossimo Post.

Guglielmo Margio

Foto dal sito Unsplash.com

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