Quegli invisibili fili che aggrovigliano le anime.

Cosa è che ci lega ad alcune persone? Cosa ci fa sentire distanti da altre? Eccoci lì, mentre percorriamo le strade del quotidiano incrociando sguardi, ascoltando parole ed utilizzando il fiato per comunicare il nostro modo di vedere il mondo. Alla ricerca continua di condivisione, annusando come felini l’aria in attesa di trovare qualcuno che comprenda, che in uno sguardo possa farci raccogliere anche solo un accenno di complicità.

Poi capita per caso, mentre con lo sguardo osserviamo i nostri passi percorrendo un sentiero, di intravedere un’ombra che ci porta ad alzare lo sguardo. Sino ad un momento prima si era soli lungo il tragitto, poi cambia tutto in seguito ad un incontro. Ci si ferma su strade polverose ed aride, un invisibile filo ci aggancia ad un altro viandante e senza un apparente motivo il viaggio prosegue in compagnia.

Non ci sono regole. Si può chiamare destino, caso, oppure karma. Delle cause poste chissà in quale situazione, probabilmente chissà in quale altra vita e su quale altro pianeta miliardi di anni prima, ci portano ad incontrare qualcuno e farci percepire quella inspiegabile sensazione di averne già sperimentato la conoscenza. Ma quando? Dove? Perché proprio lui o lei?

Abbandonarsi all’evidenza che non tutto sia spiegabile, che nel mistero degli eventi e degli incontri ci sia una causa sconosciuta, primaria ed indecifrabile. Abbandonarsi e cedere al piacere, al gusto di inspirare l’aria pungente di un’amicizia, di un amore.
Quegli invisibili fili che aggrovigliano le anime, le une alle altre, che si dipanano senza controllo mentre si corre tra i vicoli del quotidiano. Che fuoriescono colorati da ogni parte del corpo e inconsapevolmente si ingarbugliano tra le caviglie di un viandante che sino al momento prima non si conosceva. E che più si procede in avanti, più fanno avvicinare, inciampando, sino a ritrovarsi in terra in un abbraccio.

Invisibili fili che nessun evento futuro, nessuna distanza, nessun altro viandante sconosciuto, i cui fili non saranno mai presenti sul nostro percorso, che scavalcheremo volontariamente o istintivamente, potrà mai più slegare, nascondere, amputare.
Al Prossimo Post.
Guglielmo Margio