…che possono aiutarti ogni giorno.
Spiegare il concetto di Karma agli occidentali non è materia semplice, ma voglio provare a dare la mia versione semplificata (senza banalizzare il tema) per trasferirti il modo in cui io l’ho compreso.
Partiamo innanzitutto dal concetto comune che Karma coincida con “destino o predestinazione”. La prima barriera che io ho trovato nel voler approfondire la definizione di Karma consiste proprio nell’accezione comune che rappresenti qualcosa di immutabile. Esempio: ognuno ha il suo Karma personale e come se fosse una sorta di “marchiatura a fuoco” ricevuta dalla nascita, non ha possibilità alcuna di cambiarlo.
Niente di più sbagliato!!
#1 – Significato di Karma
Karma in sanscrito significa “Azione”. Quindi nulla di definito da presunte entità esterne ma molto più semplicemente la somma delle azioni da noi compiute che portano i loro frutti nell’arco dell’esistenza. Per meglio spiegare, ma senza approfondire il tema evitando di andare nel dettaglio religioso (quindi parlando di reincarnazione), diciamo che i frutti che raccogliamo non sono esclusivamente legati ad azioni compiute in questa vita (secondo il Buddhismo). In pratica se nelle vite precedenti non si è stati molto corretti nelle azioni, l’effetto può manifestarsi nella vita attuale.
#2 – Causa ed Effetto.
Come avrai già capito, se si vive in una logica di comprensione delle proprie azioni, utilizzando la consapevolezza e l’autocontrollo, secondo il concetto di Karma gli effetti che sperimenterai in questa vita (e secondo il Buddhismo anche nelle vite successive…) saranno direttamente collegate alle cause che hai posto. In buona sostanza: ad azioni buone corrisponderanno effetti positivi, ad azioni non virtuose saranno collegati effetti negativi.
Il Dalai Lama è esempio vivente di volontà nel voler spiegare il Karma semplificando molto il concetto e citando spesso nei suoi discorsi pubblici quali possono essere gli effetti nefasti non solo delle azioni fisiche (ed è qui la grande – almeno lo è stato per me – scoperta) ma anche di quelle verbali e mentali. In pratica: non compio di certo una azione virtuosa se uccido qualcuno ma il mio Karma “peggiora” anche se elaboro pensieri negativi o ferisco qualcuno con parole dure e offensive.
Quante volte non si riesce a darsi spiegazioni su quello che ci accade?
Sarà capitato anche a te. E spesso ci si afferra al concetto di destino immutabile. Bene, quando ho compreso meglio il concetto di Karma ho innanzitutto avuto una “illuminazione”: ogni cosa, quindi, dipende da me! Pertanto sono libero che compiere azioni come mi pare, ma gli effetti sarò io a sperimentarli.
E per le azioni compiute in altre vite? Che caspita ne so di quello che ho fatto quando vivevo nel Medioevo?
Come spiegano le filosofie orientali: sii felice di stare “scontando” in questa vita gli effetti delle tue azioni e non reagire in modo negativo a ciò che ti accade in questa vita.
Non ti convince il concetto?
…lo so, non è semplice.
Però mi ha aiutato molto ed ancora oggi mi stimola soprattutto a sviluppare la mia autoconsapevolezza e l’autocontrollo: in pratica mi porta benefici nel mio quotidiano.
Quindi…credi ancora di fare le cose senza “Karma”?
Molto probabilmente si. Come sai, se segui il mio blog, io sono un “Buddhista Metropolitano” e lungi da me il volerti convincere a sposare una religione o una filosofia. Ma nel caso volessi riflettere un minuto in più sulle azioni che compi durante la giornata, probabilmente il concetto di Karma può aiutarti a vivere meglio ed a “sopportare” in modo più sereno gli eventi della vita.
Al prossimo Post!
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